mercoledì 9 agosto 2023

La percezione di sè

"Cercavo di leggere una sera. Me ne stavo acciambellata sul divano. Ci provavo a leggere io, ma davvero non ci riuscivo. Correvano fra le righe ma i miei occhi si fissavano e rifissavano continuamente su una sola parola qua e là. Passavano le mezz'ore e di quelle pagine certamente non avevo ancora capito il senso.
Non so cosa sia successo ma ad un certo punto li apro gli occhi; mi sembra di vedere un mondo totalmente nuovo e diverso per la prima volta... "


domenica 20 ottobre 2019

Gemme

Legami le caviglie
e non lasciarmi andare
in quest'aria che mi tien
e mi vuol far volare.
Sii per me il perno e l'ancora
e ti dico: paura
non aver, più di quella
che, sai, in me già c'è.
Gialle gemme cadere
vedo da un alto tiglio
che nel vetro quassù
trionfante si staglia.
E un tal pensiero mi abbaglia:
la mia mente si calma
e ancora si riscalda.
L'agitazione mia
Si, s'acquieta, il pensiero
ordine sì riprende.
Sto male non lo sai?
Ma l'orgoglio diniega.
Non so come la pace
riprende il sopravvento:
Ed è un gran sollievo,
oggi, Dì di tormento.

sabato 11 maggio 2019

A mia madre

In occasione della festa della mamma di domani, dedico un frammento di pensiero alla mia, ringraziandola per essermi vicina sempre. Non è molto, ma per me importantissimo.






"Ho sentito il rumore di fondo
e poi mi hai chiamata.
Se non è questa la fatalità,
Tu che mi hai creata."






Diana Gualtiero

giovedì 11 aprile 2019

A mio padre

Costantemente
ho cercato un percorso
per arrivare fino a qua;
alla valle verde
ricca in fiumi e rigogliosa
che ora luminosa
vedo si apre innanzi a me.
Sento, la sento
la vibrazione dentro me
che mi dice che
anche la chiave
che tengo in mano
è quella giusta
e chi lo sa il perchè.
E' giusta,
gira
e schiude la serratura.

Tu mi hai sempre teso la mano,
mio bendato capitano,
e mi avevi fatto salire
su un onorabile vascello
mostrandomi quali terre avevi fatto tue
di già,
e indicandomi quali ancora
avremmo valicato
fra le onde
che ci sembravano dei cavalli.

Non subito mi accorsi
ma ti sei lasciato andare,
Sei caduto dalla nave
e hai cominciato a sprofondare
nell'infinito freddo abisso
del mare.
Non potevo fare niente:
ti guardavo venir rapito
dalle acque di laggiù,
tratto in basso da sirene carminie
ma esangui
nei secondi di un respiro
che sono stati anni.
Ho aspettato che tornassi
ma non riemergevi più.
Io lo so che ho chiamato il tuo nome
nel sonno mio
profondo e men conscio
fra le orecchie degli estranei.

Tu mi hai sempre teso la mano,
mio bendato capitano,
e mi avevi fatto salire
su un onorabile vascello
mostrandomi quali terre avevi fatto tue
di già,
e indicandomi quali ancora
avremmo valicato
fra le onde
che ci sembravano dei cavalli.

Un'idea ti ossessionava
e non l' avresti abbandonata mai
sinchè non l'avessi vista realizzata
in quel modo da te sempre immaginato.
Altri lo so,
l' avrebbero scambiata
se avessero potuto ricevere ossigeno
e non quell' acqua sì salata.
Per te l'aria mai è stata il vero oro, no.
Sapevi che da qualche parte
avresti trovato davvero
un giorno
il tuo tesoro.
Capisco il significato
di quella tua caparbietà
e mi ricordo bene, ora, perchè
ho sussurrato, sussultando
il tuo nome
nel sonno mio
profondo e men conscio.
Anche tu ti sei risvegliato.

Tu mi hai sempre teso la mano,
mio bendato capitano,
mi avevi fatto salire
su un onorabile vascello
mostrandomi quali terre avevi fatto tue
di già
e indicandomi quali ancora
avremmo valicato
fra le onde
che sempre
ci sembreranno cavalli.




Diana Gualtiero

lunedì 28 novembre 2016

La resistenza

Milites hoc volunt mihi persuadere, non mori fortissimos viros.

I soldati di questo vogliono persuadermi, che gli eroi non muoiono.

venerdì 25 novembre 2016

Il ladro

Ho ritrovato delle mie vecchie poesie risalenti al 2009... e una di queste l'avevo intitolata "Il ladro". Oggi sorrido. È bello ritrovare pezzi di noi inaspettatamente

Ecco lo spettro, è ritornato.
Ti vede, ti insegue.
Tu non lo sai, tu non lo immagini.

Lo guardi negli occhi
e credi sia nuovo.
"Avvicinati" sembra sussurri.
Lo ascolti.
Ma dopo lo spettro già se ne è andato.
Ricominci a cercarlo?

Presto, guardati intorno,ascoltati dentro.
Il cuore ti batte e qualcuno lo stringe.
Tu non lo sapevi, tu non lo immaginavi.

Gli occhi di un ladro avevi incrociato.
Quegli occhi ridenti ed incandescenti:
Là avevi lasciato il tuo cuore infiammato.

sabato 19 novembre 2016

Artificio meraviglioso di un lampo di euforia

Era da mesi e mesi che non prendevo in mano una penna e che non imprimevo pressione su di un foglio a quadri solo per il gusto di scrivere qualcosa.
Sto cominciando a scrivere senza una meta precisa e sicuramente questo potrà lasciare delusi molti lettori che pensano di accingersi ad un testo scoprendo chissà quale verità.
Sono nella mia scrivania e mi guardo un po' intorno; l'ispirazione non mi arriva.
Anzi, dentro di me c'è un turbinio di emozioni che a fatica riesco ad incanalare.
Forse mi sono innamorata di un'idea, di una canzone, di una musica come fosse per me una sirena ma non riesco e non posso raggiungerla perchè è troppo lontana e allora intanto la contemplo.
Mi sono innamorata di una voce che risuona nelle mie orecchie e sta diventando un dolce oblio personale entro cui perdersi quando persi lo si è già.
E' difficile stare coi piedi per terra in questa terra che si muove e trema senza sapere come e senza sapere quando.
Mi sento estremamente fragile e inadeguata, a volte, in questo mondo che procede veloce e in avanti, sopra una piattaforma instabile, per costruire castelli di sabbia che poi si polverizzano quando l'acqua salata arriva alle coste e porta via con sè , un poco alla volta, l'artificio meraviglioso di un lampo di euforia.