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sabato 19 novembre 2016

Artificio meraviglioso di un lampo di euforia

Era da mesi e mesi che non prendevo in mano una penna e che non imprimevo pressione su di un foglio a quadri solo per il gusto di scrivere qualcosa.
Sto cominciando a scrivere senza una meta precisa e sicuramente questo potrà lasciare delusi molti lettori che pensano di accingersi ad un testo scoprendo chissà quale verità.
Sono nella mia scrivania e mi guardo un po' intorno; l'ispirazione non mi arriva.
Anzi, dentro di me c'è un turbinio di emozioni che a fatica riesco ad incanalare.
Forse mi sono innamorata di un'idea, di una canzone, di una musica come fosse per me una sirena ma non riesco e non posso raggiungerla perchè è troppo lontana e allora intanto la contemplo.
Mi sono innamorata di una voce che risuona nelle mie orecchie e sta diventando un dolce oblio personale entro cui perdersi quando persi lo si è già.
E' difficile stare coi piedi per terra in questa terra che si muove e trema senza sapere come e senza sapere quando.
Mi sento estremamente fragile e inadeguata, a volte, in questo mondo che procede veloce e in avanti, sopra una piattaforma instabile, per costruire castelli di sabbia che poi si polverizzano quando l'acqua salata arriva alle coste e porta via con sè , un poco alla volta, l'artificio meraviglioso di un lampo di euforia.

lunedì 25 marzo 2013

La passione che ti affascina

"E' particolare". E' una risposta che mi sono riscoperta dare molto spesso rispondendo alla semplice domanda   "Com'è? Che persona è?". "E' particolare!" Allora ho pensato a quella particolarità che in ciascuna persona risiede, a quella particolarità che con tanta difficoltà riesce ad emergere e a dimostrarsi agli altri, in certe situazioni ed in certi contesti.
Sono stata colpita da una qualità che ho riscoperto essere davvero preziosissima, forse la chiave per aprire quei grandi portoni interiori che ognuno di noi possiede e che mi ha aiutata a cogliere questa particolarità di cui parlo: il sapere ascoltare. Stare davanti ad una persona ed ascoltarla, lasciandola parlare, lasciandola spiegarsi, con calma. Lasciandola farsi conoscere. Ci sono state persone che con questo atteggiamento hanno permesso a me di parlare e di raccontarmi, così poi, spontaneamente, l'ho permesso anche io a loro ed infine ne sono rimasta affascinata. Con l'ascolto reciproco si crea una sintonia tale che le parole escono senza imbarazzo, forse con un po' di diffidenza ma escono da quella zona recondita di noi e ci liberano.

In questi giorni mi ha colpita molto una frase la quale, tradotta dall'inglese, esprime il fatto che una buona comunicazione nasce anzitutto da una buona preparazione. Allora ho riflettuto sul suo significato. Preparazione, preparazione, preparazione. L'ho interpretata come il riconoscere un certo nostro interesse, catturandolo, manipolandolo, facendolo crescere e permettendogli di rafforzarsi dentro di noi; facendolo diventare parte di noi, ogni giorno.  Come una pianta che necessità sempre di almeno un po' d'acqua per crescere sana e rigogliosa, come una pianta che necessità delle adeguate cure per non ammalarsi e morire, come una pianta che ha bisogno di un vaso adatto a contenerla per farla star bene. Come una bella e sana pianta od un bel fiore adornano e rendono molto gradevole un giardino o un ambiente, così un interesse radicato e ben spiegato rende più belli noi stessi.

Sono convinta che, come per le piante, il più grande concime che possa esaltare la nostra conoscenza, rendendola vivace e prospera sia la curiosità.. la curiosità verso il mondo e i diversi ambiti in cui esso si manifesta. Nelle belle arti, nelle scienze, nelle diverse religioni ecc. Mi sono accorta che le persone con cui ho amato discutere e conversare di più sono state persone che con energia e vivacità mi raccontavano le loro idee, le loro sensazioni e gli episodi che più gli avevano colpiti in una giornata. Quella passione con cui mi venivano raccontate le cose facevano sì che io fossi lieta nell'ascoltarle , mi trasmettevano una certa sensazione di entusiasmo.

Amando ciò che si conosce e si studia, apprezzando ed esaltando ciò che si fa, è possibile,condividendolo, trasmettere quella  nostra stessa passione agli altri. Che si parli di un libro o di un quadro, che si parli di un proprio progetto personale e futuro, che si racconti di una giornata di lavoro o di scuola è la passione con cui ci impegniamo ad esporre tutto ciò che ci rende speciali.. e particolari.

Bisogna prendersi il tempo per conoscere sè stessi e dare tempo agli altri per fare altrettanto e....


martedì 1 gennaio 2013

Siamo come fenicotteri che cercano di volare...


Nelle rive dei laghi o ai piedi di imponenti vulcani vivono in grandi colonie e galoppano insieme, sbattendo quelle loro ali in modo così buffo e impacciato da poter farci credere che essi non saranno mai davvero agili per elevarsi verso il cielo. Ma loro corrono, corrono e corrono sempre, immergendo appena quei piedi palmati nello specchio delle acque per darsi il giusto slancio verso l'alto,rimbalzando nell'acqua più volte. Le loro gambette lunghe e pronte, negli spazi che percorrono, lasciano dietro a sè cerchi nelle acque a testimoniare i loro tentativi di librare e alzarsi al cielo, quasi come la pista di decollo di un aereo che ha bisogno di lunghi spazi per riuscire a partire.. e cominciare il viaggio. E così, nella sfrenata corsa , loro cercano il momento opportuno per allungare le gambe all'indietro e sospenderle nell'aria, sforzandosi di raggiungere il momento in cui le loro ali spalancate avranno la forza di sorreggere il peso di tutto il corpo.. e volare, nella loro incredibile eleganza. Siamo come fenicotteri che imparano a volare, caparbi e decisi a combattere per spiccare il volo, mai stanchi di sfidarsi e di migliorarsi ogni giorno, mai stanchi di inseguire e catturare l'ambizione...