Nelle rive dei laghi o ai piedi di imponenti vulcani vivono in grandi colonie e galoppano insieme, sbattendo quelle loro ali in modo così buffo e impacciato da poter farci credere che essi non saranno mai davvero agili per elevarsi verso il cielo. Ma loro corrono, corrono e corrono sempre, immergendo appena quei piedi palmati nello specchio delle acque per darsi il giusto slancio verso l'alto,rimbalzando nell'acqua più volte. Le loro gambette lunghe e pronte, negli spazi che percorrono, lasciano dietro a sè cerchi nelle acque a testimoniare i loro tentativi di librare e alzarsi al cielo, quasi come la pista di decollo di un aereo che ha bisogno di lunghi spazi per riuscire a partire.. e cominciare il viaggio. E così, nella sfrenata corsa , loro cercano il momento opportuno per allungare le gambe all'indietro e sospenderle nell'aria, sforzandosi di raggiungere il momento in cui le loro ali spalancate avranno la forza di sorreggere il peso di tutto il corpo.. e volare, nella loro incredibile eleganza. Siamo come fenicotteri che imparano a volare, caparbi e decisi a combattere per spiccare il volo, mai stanchi di sfidarsi e di migliorarsi ogni giorno, mai stanchi di inseguire e catturare l'ambizione...
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martedì 1 gennaio 2013
giovedì 12 aprile 2012
A tutti i sognatori
"Sogno o son desto?" Quante volte al nostro risveglio da un
sogno ci siamo posti questa domanda? Quante volte ci siamo sorpresi
rannicchiati su noi stessi, con la testa appoggiata al cuscino ,con gli occhi
ancora socchiusi a guardare la nostra camera e una dolce sensazione che ci avvolgeva, non capaci di riconoscere la differenza
tra sogno e la realtà? Voglio dirvi una cosa: mi è capitato molto spesso. Anzi, ad essere
sinceri, più prestavo attenzione ai miei sogni, più essi mi attiravano
verso quel loro mondo arcano e inconoscibile. Non riuscivo a capire il modo in
cui le mie emozioni nei sogni venissero deformate, amplificate, nel bene o nel
male. Mi sono detta allora che, se ero in grado di percepire emozioni così
forti, nitide e travolgenti nei sogni, e al mio risveglio ricordarmene, sebbene
in modo alquanto sfocato, quelle stesse emozioni esistevano da qualche
parte in me, soffocate da una realtà rigida che mi si imponeva davanti.
C'è stato un sogno in particolare a suscitare in me un enorme curiosità:
da lì ogni nuovo sogno è stato come un aiuto prezioso per comprendere
qualcosa di nuovo in me. E’ un po’ come una caccia al tesoro: Indizio dopo indizio ci si avvicina
ad un qualcosa di nascosto, che per noi assume un grandissimo significato. Non sappiamo se alla fine del percorso
questo tesoro esista davvero, nessuno ce né da garanzia, eppure una voce
sincera dentro di noi ci avverte che stiamo percorrendo la strada giusta. E poi
ci sono gli indizi! Loro ci portano a trovarne di nuovi , uno dopo l’altro. Così
camminiamo, camminiamo e ci proviamo. Tra un sentiero e l’altro potremmo
incontrare numerose difficoltà, potremmo sentirci delusi e disorientati ma
arriverà certamente il momento in cui qualcosa, poco più avanti il nostro naso,
luccicherà e sarà un nuovo indizio, un segnale, uno stimolo che ci insegnerà a
non smettere mai di cercare i nostri tesori.
Seguiamoli questi nostri sogni! Sono i segnali che ci aiutano a scoprire noi stessi. Chissà in quale mondo meraviglioso
potranno condurci. Cerchiamo di riconoscere i nostri
desideri, quelli veri, e appropriamocene! Ci chiamano da lontano , sono là in fondo,
aspettano solo che noi ci volgiamo verso di loro.
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giovedì 5 aprile 2012
"Ma gli occhi sono ciechi. Bisogna cercare con il cuore."
L’altra sera passando davanti alla libreria del mio studio
mi sono soffermata davanti ad un piccolo libricino, dalla copertina bianca e
lucida: era il Piccolo Principe. Mi è
venuto da sorridere. Ciò che è strano
per me ogni qual volta prendo in mano questo libro è che tutte le volte che lo
rileggo mi sembra di scorrere pagine sempre diverse; è come se in quelle parole vi fosse un significato segreto che il mio cuore
riesce a cogliere nell’istante in cui
leggo ma che poi, a distanza di anni e assorbita dalla caoticità cui la società
ci costringe, si affievolisce. Mi sembra
di scorgere un mondo infinitamente delicato che fa vibrare le corde del mio
animo in quelle pagine.
Non mi sono mai sentita soddisfatta quando leggevo l’ultima
pagina di questo libro, avevo come la sensazione di aver lasciato indietro una
parola chiave o un concetto che,nascosti, mi allontanavano dalla comprensione
di qualcosa ed è scaturito da lì il desiderio
di rileggerlo ancora.
Allora, prendo in mano il libro e comincio a sfogliarlo; scorrono, scorrono le pagine, vedo le dune del
deserto disegnate da Saint Exupery e la piccola stella nel cielo.
Ecco che un pensiero
emerge nel l’oceano della mia mente: ci avviciniamo ad un libro con la
curiosità di scoprire chissà quale storia esso possa contenere e ne veniamo
attratti essenzialmente dalla copertina; proviamo un giorno a rileggere quel
libro. Ci si può facilmente accorgere che quelle stesse parole assumeranno un
significato completamente diverso. E allora, se ciò che viene scritto o
stampato in un foglio permane nel tempo
e non aspetta nient’altro che essere riaperto per rivelarsi a noi, allora, siamo proprio noi a
dare un significato diverso alle parole, ai concetti, siamo noi che
incaselliamo la nostra vita nei racconti dei libri e a volare verso un mondo
nuovo in cui ci rispecchiamo, una volta o centomila. Se fossimo lasciati liberi di interpretare una
lettura , certamente ve ne faremo tante e diverse. Il nostro approccio è diverso. Siamo forse noi a voler cercare una risposta
nei libri che leggiamo? Una risposta ad un qualsiasi interrogativo? Se ben ci
pensiamo leggiamo i libri per
trovare sollievo, qualcosa che ci dia piacere , per evadere
dalle incombenze del giorno e forse, più probabilmente, leggiamo con il segreto desiderio di trovare nelle parole del narratore
un qualcosa che ci ricordi di noi stessi e che ci faccia sentire i
protagonisti delle esperienze. E’ questo ciò che mi fa sorridere: non siamo mai
certi che in noi possano avvenire dei cambiamenti , ma irrimediabilmente ,inaspettatamente,
fortunatamente avvengono! Qualcosa,dentro di me, scatta.
Scorrono, scorrono le pagine: c’è il vecchio muro di pietra in rovina, il
piccolo pianeta dell’uomo che accendeva e spegneva l’unico lampione , la rosa
rossa illuminata dal chiarore della luna,
il Bao bab del Piccolo Principe,
infine il cappello; o come lo vedeva il piccolo principe, il boa che
stava finendo di digerire un elefante.. e intanto il cuore comincia a
risvegliarsi.
All’inizio della pagina è lasciata una dedica: “Leggete,
leggete sempre, di tutto … solo così conoscerete il mondo” e alla fine quel mio
sorriso iniziale è esploso in una inconfondibile risata di stupore e
gioia. Mi avevano regalato quel libro
quand’ancora ero alle elementari; ricordo che le maestre ci portarono nella
biblioteca del mio paese per farci avvicinare al magico mondo della lettura, dei pensieri, della
riflessione( mondo al quale io non era ancora decisa a conoscere) ,unici ed
autentici elementi di continuità dell’umanità. La scrittura è
un testimone che gli uomini usano per
tramandare di secoli in secoli le loro esperienze e sensazioni, è uno
strumento che gli uomini usano per protrarre nel futuro la loro esistenza e
permettere agli altri uomini di proseguire nell’impresa del raccontare da dove
loro stessi erano arrivati; sono sempre più profondamente convinta che la
scrittura sia un modo per rendersi immortali e sentirsi parte di un unico vero
e comune destino.
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