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giovedì 5 aprile 2012

"Ma gli occhi sono ciechi. Bisogna cercare con il cuore."


L’altra sera passando davanti alla libreria del mio studio mi sono soffermata davanti ad un piccolo libricino, dalla copertina bianca e lucida: era il Piccolo Principe.  Mi è venuto da  sorridere. Ciò che è strano per me ogni qual volta prendo in mano questo libro è che tutte le volte che lo rileggo mi sembra di scorrere pagine sempre diverse; è come se in  quelle parole vi fosse  un significato segreto che il mio cuore riesce  a cogliere nell’istante in cui leggo ma che poi, a distanza di anni e assorbita dalla caoticità cui la società ci costringe, si affievolisce. Mi sembra di scorgere un mondo infinitamente delicato che fa vibrare le corde del mio animo in quelle pagine.
Non mi sono mai sentita soddisfatta quando leggevo l’ultima pagina di questo libro, avevo come la sensazione di aver lasciato indietro una parola chiave o un concetto che,nascosti, mi allontanavano dalla comprensione di qualcosa ed è scaturito da lì il desiderio di rileggerlo ancora.
Allora, prendo in mano il libro e comincio a sfogliarlo;  scorrono, scorrono le pagine, vedo le dune del deserto disegnate da Saint Exupery e la piccola stella nel cielo.
 Ecco che un pensiero emerge nel l’oceano della mia mente: ci avviciniamo ad un libro con la curiosità di scoprire chissà quale storia esso possa contenere e ne veniamo attratti essenzialmente dalla copertina; proviamo un giorno a rileggere quel libro. Ci si può facilmente accorgere che quelle stesse parole assumeranno un significato completamente diverso. E allora, se ciò che viene scritto o stampato  in un foglio permane nel tempo e non aspetta nient’altro che essere riaperto per  rivelarsi a noi, allora, siamo proprio noi a dare un significato diverso alle parole, ai concetti, siamo noi che incaselliamo la nostra vita nei racconti dei libri e a volare verso un mondo nuovo in cui ci rispecchiamo, una volta o centomila.  Se fossimo lasciati liberi di interpretare una lettura , certamente ve ne faremo tante e diverse. Il nostro approccio è  diverso.  Siamo forse noi a voler cercare una risposta nei libri che leggiamo? Una risposta ad un qualsiasi interrogativo?  Se ben ci  pensiamo  leggiamo i libri per trovare  sollievo,  qualcosa che ci dia piacere , per evadere dalle incombenze del giorno e forse, più probabilmente, leggiamo con il segreto desiderio di trovare nelle parole del narratore un qualcosa che ci ricordi di noi stessi e che ci faccia sentire i protagonisti delle esperienze. E’ questo ciò che mi fa sorridere: non siamo mai certi che in noi possano avvenire dei cambiamenti , ma irrimediabilmente ,inaspettatamente, fortunatamente  avvengono! Qualcosa,dentro di me, scatta.
Scorrono, scorrono le pagine:  c’è il vecchio muro di pietra in rovina, il piccolo pianeta dell’uomo che accendeva e spegneva l’unico lampione , la rosa rossa illuminata dal chiarore della luna,  il Bao bab del Piccolo Principe,  infine il cappello; o come lo vedeva il piccolo principe, il boa che stava finendo di digerire un elefante.. e intanto il cuore comincia a risvegliarsi.
All’inizio della pagina è lasciata una dedica: “Leggete, leggete sempre, di tutto … solo così conoscerete il mondo” e alla fine quel mio sorriso iniziale è esploso in una inconfondibile risata di stupore e gioia.  Mi avevano regalato quel libro quand’ancora ero alle elementari; ricordo che le maestre ci portarono nella biblioteca del mio paese per farci avvicinare al magico  mondo della lettura, dei pensieri, della riflessione( mondo al quale io non era ancora decisa a conoscere) ,unici ed autentici elementi di continuità dell’umanità.  La scrittura è  un testimone che gli uomini usano per  tramandare di secoli in secoli le loro esperienze e sensazioni, è uno strumento che gli uomini usano per protrarre nel futuro la loro esistenza e permettere agli altri uomini di proseguire nell’impresa del raccontare da dove loro stessi erano arrivati; sono sempre più profondamente convinta che la scrittura sia un modo per rendersi immortali e sentirsi parte di un unico vero e comune destino.