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lunedì 9 luglio 2012

Ok, but....what's next???

Arriva un momento nella nostra vita in cui si sentiamo chiamati verso un "qualcosa" di misterioso. E' come se percepissimo un avvertimento.Una sensazione, un convincimento cresce dentro noi e d'un tratto diventiamo capaci di ascoltarne il sussurro. E lo seguiamo. E' come essere quel sognatore che, appena svegliato, capisce che i suoi sogni hanno un grande significato e si decide a volerli interpretare e comprendere. Arriverà per tutti quel momento in cui ci si deciderà ad essere, semplicemente essere, insieme al tutto, insieme tra noi, in viaggio verso un mistero, che ci aspetta là.

Ho avuto modo di leggere un libro in questi ultimi giorni, La profezia di Celestino, di James Redfield. Mi era stato consigliato di leggerlo da una persona a me molto vicina. Mi aveva parlato degli incredibili paesaggi che sono descritti in questo libro; i paesaggi del Perù, tra foreste pluviali e luoghi nascosti tra le meraviglie di una natura indomata e raccolta in se stessa in cui gli uomini sono un tutt'uno con  il mondo. Mi sono allora decisa a leggerlo. Ciò che mi ha stupito è l'aver trovato una sorta di conferma alle mie credenze, nonchè alla possibilità di una via alternativa alla nostra esistenza. Ho conosciuto persone che , come me, sentono e si stanno rendendo consapevoli di essere chiamati dall'esistenza all'essere. Ci stiamo aprendo al mondo e stiamo cercando di comprendere il suo linguaggio. E' così che la condizione umana potrà migliorare. E' stato per me un libro straordinario, in cui ho potuto trovare dei contenuti stupefacenti e credo sia giusto condividere e diffondere quello che per me è stata.. un'illuminazione. Ne ho trovate nove.

  • Scopriamo di vivere in un mondo misterioso, ricco di improvvise coincidenze e incontri sincronistici che sembrano predestinati.
  • Quando prenderemo coscienza di questo mistero, creeremo una visione del mondo nuova e ridifiniremo l'universo come sacro e pieno di energia; 
  • ci renderemo conto che ogni cosa è generata da un'energia divina che tutti cominciano a percepire e a comprendere.
  •  In questa prospettiva vedremo che gli esseri umani si sono sempre sentiti disconnessi da questa fonte sacra e hanno soddisfatto il loro bisogno di energia prevaricando gli altri, generando i conflitti, l'odio. 
  • La soluzione è ristabilire un contatto con il divino, attuare una trasformazione mistica che ci colmi di energia e di amore infiniti, amplificare le nostre percezioni della bellezza, elevandoci ad una consapevolezza spirituale superiore. 
  • Forti di questa consapevolezza, possiamo superare il dramma del conflitto e scoprire la verità: tutti gli uomini devono contribuire a far evolvere l'umanità verso questa nuova dimensione. 

Spesso lo facciamo senza accorgercene, ad esempio quando regaliamo un sorriso spontaneo a chi ci è vicino; cerchiamo di ricordare quella sensazione di pienezza quando stiamo con persone che amiamo, cerchiamo di ricordare quell'esplosione di emozioni positive e ricerchiamole, sempre. Non facciamoci convincere da chi ci dice che esse non potranno essere permanenti, che sono destinate a finire. Ci ingannano. Ma noi, non cadiamo nel tranello. Con tutte le nostre forze crediamo che quel mondo migliore, che tutti infine sogniamo, che quell'amore e che quei sogni  siano possibili e che anzi esistino già. Siamo esseri in continua evoluzione. Questo è il nostro segreto.

  • L'evoluzione è ua creazione in atto, di cui noi tutti facciamo parte. Se saremo convinti in questo, l'intuito ci indicherà la via da percorrere e farà in modo che un flusso di coincidenze ci rivelino qual è la nostra missione. 
  • Quando un numero sufficente di persone sarà nel flusso dell'evoluzione, l'energia si trasmetterà ad altri, creando una nuova cultura, in cui i nostri corpi vibreranno a livelli sempre più alti di energia e percezione. 
  • E' così che partecipiamo all'evoluzione: varcheremo le soglie di quel mondo nuovo che potremo finalmente vedere.

giovedì 12 aprile 2012

A tutti i sognatori


"Sogno o son desto?" Quante volte al nostro risveglio da un sogno ci siamo posti questa domanda? Quante volte ci siamo sorpresi rannicchiati su noi stessi, con la testa appoggiata al cuscino ,con gli occhi ancora socchiusi a guardare la nostra camera e una dolce sensazione che ci avvolgeva, non capaci di riconoscere la differenza tra sogno e la realtà?  Voglio dirvi una cosa: mi è capitato molto spesso. Anzi, ad essere sinceri, più prestavo attenzione ai miei sogni, più essi mi attiravano verso quel loro mondo arcano e inconoscibile. Non riuscivo a capire il modo in cui le mie emozioni nei sogni venissero deformate, amplificate, nel bene o nel male. Mi sono detta allora che, se ero in grado di percepire emozioni così forti, nitide e travolgenti nei sogni, e al mio risveglio ricordarmene, sebbene in modo alquanto sfocato, quelle stesse emozioni esistevano da qualche parte in me, soffocate da una realtà rigida che mi si imponeva davanti.
C'è stato un sogno in particolare a suscitare in me un enorme curiosità: da lì ogni nuovo sogno è stato come un aiuto prezioso per comprendere qualcosa di nuovo in me. E’ un po’ come una caccia al tesoro: Indizio dopo indizio ci si avvicina ad un qualcosa di nascosto, che per noi assume un grandissimo significato. Non sappiamo se alla fine del percorso questo tesoro esista davvero, nessuno ce né da garanzia, eppure una voce sincera dentro di noi ci avverte che stiamo percorrendo la strada giusta. E poi ci sono gli indizi! Loro ci portano a trovarne di nuovi , uno dopo l’altro. Così camminiamo, camminiamo e ci proviamo. Tra un sentiero e l’altro potremmo incontrare numerose difficoltà, potremmo sentirci delusi e disorientati ma arriverà certamente il momento in cui qualcosa, poco più avanti il nostro naso, luccicherà e sarà un nuovo indizio, un segnale, uno stimolo che ci insegnerà a non smettere mai di cercare i nostri tesori.
Seguiamoli questi nostri sogni! Sono i segnali che ci aiutano a scoprire noi stessi. Chissà in quale mondo meraviglioso potranno condurci. Cerchiamo di riconoscere i nostri desideri, quelli veri, e appropriamocene! Ci chiamano da lontano , sono là in fondo, aspettano solo che noi ci volgiamo verso di loro.

giovedì 5 aprile 2012

"Ma gli occhi sono ciechi. Bisogna cercare con il cuore."


L’altra sera passando davanti alla libreria del mio studio mi sono soffermata davanti ad un piccolo libricino, dalla copertina bianca e lucida: era il Piccolo Principe.  Mi è venuto da  sorridere. Ciò che è strano per me ogni qual volta prendo in mano questo libro è che tutte le volte che lo rileggo mi sembra di scorrere pagine sempre diverse; è come se in  quelle parole vi fosse  un significato segreto che il mio cuore riesce  a cogliere nell’istante in cui leggo ma che poi, a distanza di anni e assorbita dalla caoticità cui la società ci costringe, si affievolisce. Mi sembra di scorgere un mondo infinitamente delicato che fa vibrare le corde del mio animo in quelle pagine.
Non mi sono mai sentita soddisfatta quando leggevo l’ultima pagina di questo libro, avevo come la sensazione di aver lasciato indietro una parola chiave o un concetto che,nascosti, mi allontanavano dalla comprensione di qualcosa ed è scaturito da lì il desiderio di rileggerlo ancora.
Allora, prendo in mano il libro e comincio a sfogliarlo;  scorrono, scorrono le pagine, vedo le dune del deserto disegnate da Saint Exupery e la piccola stella nel cielo.
 Ecco che un pensiero emerge nel l’oceano della mia mente: ci avviciniamo ad un libro con la curiosità di scoprire chissà quale storia esso possa contenere e ne veniamo attratti essenzialmente dalla copertina; proviamo un giorno a rileggere quel libro. Ci si può facilmente accorgere che quelle stesse parole assumeranno un significato completamente diverso. E allora, se ciò che viene scritto o stampato  in un foglio permane nel tempo e non aspetta nient’altro che essere riaperto per  rivelarsi a noi, allora, siamo proprio noi a dare un significato diverso alle parole, ai concetti, siamo noi che incaselliamo la nostra vita nei racconti dei libri e a volare verso un mondo nuovo in cui ci rispecchiamo, una volta o centomila.  Se fossimo lasciati liberi di interpretare una lettura , certamente ve ne faremo tante e diverse. Il nostro approccio è  diverso.  Siamo forse noi a voler cercare una risposta nei libri che leggiamo? Una risposta ad un qualsiasi interrogativo?  Se ben ci  pensiamo  leggiamo i libri per trovare  sollievo,  qualcosa che ci dia piacere , per evadere dalle incombenze del giorno e forse, più probabilmente, leggiamo con il segreto desiderio di trovare nelle parole del narratore un qualcosa che ci ricordi di noi stessi e che ci faccia sentire i protagonisti delle esperienze. E’ questo ciò che mi fa sorridere: non siamo mai certi che in noi possano avvenire dei cambiamenti , ma irrimediabilmente ,inaspettatamente, fortunatamente  avvengono! Qualcosa,dentro di me, scatta.
Scorrono, scorrono le pagine:  c’è il vecchio muro di pietra in rovina, il piccolo pianeta dell’uomo che accendeva e spegneva l’unico lampione , la rosa rossa illuminata dal chiarore della luna,  il Bao bab del Piccolo Principe,  infine il cappello; o come lo vedeva il piccolo principe, il boa che stava finendo di digerire un elefante.. e intanto il cuore comincia a risvegliarsi.
All’inizio della pagina è lasciata una dedica: “Leggete, leggete sempre, di tutto … solo così conoscerete il mondo” e alla fine quel mio sorriso iniziale è esploso in una inconfondibile risata di stupore e gioia.  Mi avevano regalato quel libro quand’ancora ero alle elementari; ricordo che le maestre ci portarono nella biblioteca del mio paese per farci avvicinare al magico  mondo della lettura, dei pensieri, della riflessione( mondo al quale io non era ancora decisa a conoscere) ,unici ed autentici elementi di continuità dell’umanità.  La scrittura è  un testimone che gli uomini usano per  tramandare di secoli in secoli le loro esperienze e sensazioni, è uno strumento che gli uomini usano per protrarre nel futuro la loro esistenza e permettere agli altri uomini di proseguire nell’impresa del raccontare da dove loro stessi erano arrivati; sono sempre più profondamente convinta che la scrittura sia un modo per rendersi immortali e sentirsi parte di un unico vero e comune destino.

giovedì 15 marzo 2012

Getting started

Nella cultura Giapponese la Peonia è considerata Regina dei fiori, culmine della bellezza floreale. In primavera essa dispiega i suoi petali manifestando un'incredibile forza rigeneratrice. I suoi petali celano una carica sensuale e allo stesso tempo una timidezza evanescente. Vuole essere inno all'innovazione, augurio di salute, speranza e fortuna. E,' infine,emblema di audacia e coraggio. Prendo a modello questo fiore per esprimere un desiderio di rinnovamento,di slancio verso il futuro e allo stesso tempo la volontà di apprezzare ogni singolo istante nella sua fugacità eccezionale.